Shiva, dopo un disastroso live a Bussolengo (VR), è stato bandito dal comune e denunciato dagli organizzatori del concerto per istigazione a disubbidire alle leggi e lancio pericoloso di oggetti. Ecco cosa è successo e cosa possiamo imparare da questo.
Cosa ha fatto Shiva
Il 29 luglio il rapper di Milano Ovest si è esibito al mercato ortofrutticolo del comune veronese. Per l’occasione l’organizzazione aveva allestito lo spazio del concerto in maniera tale da permettere a tutti la fruizione dell’evento rispettando le vigenti norme Al suo arrivo sul palco, ha infatti trovato i suoi 600 fans seduti ordinatamente ai loro posti, su sedie distanziate, uno scenario ben diverso da quello che era solito vedere e così, appena preso in mano il microfono ha invitato tutti ad avvicinarsi:
“La musica non ha regole, venite tutti sotto il palco“.
Il sindaco contro Shiva
Massimo Girelli, assessore alle manifestazioni del comune veneto ha subito bandito il rapper dalla città, fatto di per se gravissimo. Ancora peggio gli organizzatori dell’evento hanno denunciato l’artista per istigazione a disubbidire alle leggi e lancio pericoloso di oggetti. A questo si aggiunge la rivendicazione di danni d’immagine ed economici. Questo quanto dichiarato dal sindaco della città:
“Shiva avrebbe dovuto essere il primo ad adeguarsi alle regole, a chiedere che venissero rispettate onorando così il lavoro di quanti avevano fatto di tutto per farlo salire sul palco. Lui invece è stato tutto fuorché un esempio. L’organizzazione la conosciamo, per questo avevamo patrocinato il concerto, ed è stata rigorosissima ed impeccabile, i ragazzi un vero esempio. Basta solo dire che erano state preparate mascherine da mettere a disposizione di chi non l’aveva e non è stato necessario distribuirne nemmeno una. Dopo la prima canzone, c’è stata una mezzora di trattative per indurre l’artista, che minacciava di andarsene, a tornare sul palco. Stavolta facendo in modo che lui stesso invitasse i ragazzi ad attenersi alle regole. Shiva torna in scena, ma il copione si ripete, aggravato da un gesto di stizza di cui ha fatto le spese un microfono da 1.500 euro e dalla doccia di spumante che il cantante ha versato sul comandante dei carabinieri”.
Mancanza di rispetto
Inutile dire che il comportamento del ragazzo di Legnano è stata una grandissima mancanza di rispetto. Uno scarso senso del rispetto verso le regole, gli organizzatori dell’evento ma sopratutto verso i propri 600 fan che hanno raggiunto il luogo del concerto e assistito ad oltre 2 ore di dj set solo per poi assistere al live del proprio idolo. Si spera che l’artista abbia compreso ai suoi stessi errori e che nei suoi prossimi live sia più rispettoso delle regole. Questo si estende anche al resto della scena, sperando siano più coscienziosi durante i live e non cerchino di sacrificare le regole per lo spettacolo.