Il 18 giugno del 2018 ci lasciava XXXTentacion. E forse nella maniera più tragica, perché il destino delle volte è davvero crudele. Se ne andava per sempre quel ragazzo dall’animo tormentato, fragile. Quel ragazzo che è riuscito a diventare in pochissimo tempo, grazie alla sua musica, una fonte d’ispirazione per tanti giovani.
Ora sono passati più di due anni dalla sua morte, ma la ferita sembra essere ancora aperta. Ancor di più per la famiglia del rapper. Ed è proprio suo padre che, poche ore fa, ha deciso di pubblicare qualcosa per mantenere viva la sua memoria. Una lettera, scritta tramite le proprie Instagram Stories.
Tra le righe traspare tanta tristezza, rabbia. Ma anche amore e tanta riconoscenza. Si parla di come il mondo sia cambiato in questi due anni: le morti causate dal Covid 19, la nascita del piccolo Gekume, figlio di XXX. Ma due fattori chiave non sembrano essere cambiati nel tempo: l’amore e la stima dei suoi fan. Quelli rimarranno per sempre. “I ragazzi ti guardano come si guarda Tupac o John Lennon o Kurt. Hai ispirato un’intera nuova generazione” scrive il genitore.
Ecco allora la lettera in versione integrale di Dwayne Onfroy, padre di XXXTentation.
“Ti ho visto in sogno la scorsa notte, stavi cantando una nuova canzone che non ho mai sentito. La tua voce sembrava più matura. Sembravi anche un po’ più alto nel sogno. Ho notato un paio di cose su di te. Eri vestito come quando da bambino. Avevi una felpa nera con la zip fino in fondo e, come al solito, non avevi sotto la maglietta. Ho anche notato che eri felice. Quando venivi a passare del tempo con me a West Palm Beach, ti inseguivo per metterti una maglietta.
Sono successe molte cose da quando te ne sei andato. Il mondo è cambiato radicalmente. C’è questo virus che chiamano Covid 19 aka Rona (sei tu). Molte persone sono morte per questo.
Hai anche un figlio. Si chiama Gekume. Ti ho sempre detto che mi avresti fatto nonno in giovane età, Lol. Vorrei che tu potessi vederlo, ma so che dall’altra parte non puoi. Quindi sarò il tuo “ponte”. Dopo tutto “anche tu sei venuto dalle mie palle”. So che lo uso sempre come la mia carta vincente in una conversazione.
Anche quando sono felice, o sono in lutto, c’è ancora una parte di me che si rifiuta di credere. Forse è il fatto che non ho mai visto il tuo funerale? o che non ti ho visto davvero messo in un “mausoleo”?
A Corey manchi tutti i giorni, così come alla tua sorella maggiore Ariana. Alcuni dei miei ricordi più felici sono stati quando eravate tutti insieme a me da bambini a Wpb.
I ragazzi ti guardano come si guarda Tupac o John Lennon o Kurt. Hai ispirato un’intera nuova generazione. Ma anche loro sono tristi e manchi ogni giorno. Loro mi aiutano a tirarmi su ogni giorno con le loro ispiranti parole di incoraggiamento.
Un giorno mi hai chiamato e mi hai detto che mi amavi! Poi riattaccando, sapevo che stavi davvero cambiando in meglio. E sapevo che non avresti detto niente che non intendevi. Giovanotto, hai iniziato molte opere filantropiche che non hai mai avuto modo di portare a termine. Te lo dirò! Ci sono milioni di persone in tutto il mondo che sono pronte a partire, ti coprono le spalle e si assicureranno che la tua eredità continui a vivere. Abbiamo dei lavori da fare. Riposa facilmente giovane re”.